Le tecnologie audiovisive e in particolare quelle digitali pervadono sempre più la vita degli adulti e soprattutto dei bambini e dei ragazzi. I nativi digitali sviluppano con questi strumenti una relazione inedita, che investe tutti gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali, fino al modo in cui si rapportano ai saperi.
Le tecnologie digitali costituiscono fonti fondamentali di informazione, facilitano molto la comunicazione, possono contribuire a migliorare l’efficacia del sistema educativo, a sviluppare le reti sociali e promuovere la partecipazione civica. Tuttavia, quando non usati in modo corretto e consapevole, possono provocare danni alla salute psico-fisica e interferire con l’apprendimento e la vita di relazione. Posto che molti degli effetti a lungo termine devono ancora essere studiati, le evidenze sui rischi derivanti dall’uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie audiovisive e digitali si sono consolidate.
Rischi derivanti dall’uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie digitali:
• Fanno passare molto tempo in una quasi completa immobilità e in posizioni molto spesso scorrette, contribuendo a ridurre l’attività fisica. Le conseguenze di questo sono un aumentato rischio di sovrappeso e di patologie quali obesità, diabete, patologia cardiovascolare e artropatie.
• Contribuiscono ad aumentare l’esposizione alle onde elettromagnetiche, fortemente indiziate di aumentare il rischio di tumori e di patologie riproduttive .
• Rendono difficile la concentrazione per lo studio e possono ostacolare lo sviluppo di alcune importanti funzioni, quali la memoria, la creatività e la capacità critica.
• Possono provocare insonnia, comportamenti aggressivi, e disturbi dell’attenzione.
• Possono promuovere forme di socializzazione improprie, indurre a comportamenti a rischio, trascinare in situazioni pericolose e portare a forme di vera e propria dipendenza.
L’avvicinamento di bambini e ragazzi alle nuove tecnologie è inevitabile e non può né deve essere ostacolato. Piuttosto, deve essere guidato verso un uso consapevole, compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli altri adulti di riferimento, in particolare gli insegnanti. Ai fini di impedire che i new media possano rappresentare una minaccia allo sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo dei bambini è fondamentale agire a partire dai primi anni di vita, periodo durante il quale si formano e si consolidano abitudini, si definiscono architetture cerebrali e relative competenze che negli anni successivi è più difficile modificare . Intervenire sin dai primi anni di vita costituisce un’importante strategia preventiva, che consente di cogliere tutte le opportunità offerte delle tecnologie digitali minimizzandone i rischi per la salute fisica e mentale. L’ambiente familiare rappresenta il luogo in cui avviene il primo contatto con le tecnologie digitali ed è quindi di fondamentale importanza la partecipazione educativa dei genitori all’esperienza digitale dei figli. Se in molti casi, oggi, sono i figli ad avere maggiore dimestichezza con le tecnologie digitali, di fatto, i nuovi genitori sono già parte, e lo saranno sempre di più, della generazione digitale, e hanno quindi le competenze “tecniche” sufficienti per guidare i figli all’utilizzo consapevole e corretto di tali tecnologie. L’ambiente familiare è infatti il luogo in cui avviene il primo contatto con le nuove tecnologie ed è quindi di fondamentale importanza la partecipazione educativa e attiva dei genitori
Intervenire precocemente costituisce così un’importante e vincente strategia preventiva, che consente di cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e minimizzarne i rischi per la salute fisica e mentale di bambini e ragazzi.